Jacopo Negretti detto Palma il Giovane
(Venedig 1548 - 1628) Die Tiburtinische Sibylle deutet die Vision des Kaisers Augustus; La Sibilla Tiburtina indica la Vergine all'Imperatore Ottaviano Augusto, Öl auf Leinwand, 103 x 164 cm , gerahmt
Provenienz: europäische Privatsammlung
Das Gemälde stellt eine Szene aus der Legenda Aurea dar: die Tiburtinische Sibylle prophezeit Kaiser Augustus die Geburt Christi. An der selben Stelle soll später die römische Basilika Santa Maria in Aracoeli errichtet worden sein. La tela raffigura un episodio narrato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine: la profezia della nascita di Cristo che la Sibilla Tiburtina espresse all'Imperatore Augusto che la interrogava, mostrandogli l'apparizione celeste della Madonna con il Bambino in "un cerchio d'oro attorno al sole". Secondo la leggenda, l'imperatore fece erigere sul colle capitolino un grande altare in onore del "bambino giudeo venuto dal cielo", che i cristiani sostituirono poi con la chiesa di S. Maria in Aracoeli. La splendida figura della Sibilla costituisce il perno della composizione, legando la parte sinistra del dipinto dove sono accalcate le figure degli astanti e l'imperatore inginocchiato. La Sibilla, volgendosi con forte torsione verso l'imperatore, gli indica la Vergine con il Bambino in cielo, posti nell'angolo destro in alto, misurando con il suo ampio gesto dinamico la profondità del quadro. Questa stessa figura è un omaggio al Tintoretto: con analoga funzione, in una composizione che si svolge con diversa complessità e senso prospettico, compare infatti nella portella d'organo di S. Maria dell'Orto a Venezia raffigurante la Presentazione della Vergine al tempio, realizzata dal pittore tra 1552-53. Modellata sull'esempio del Tintoretto, la figura mostra qui un maggiore avvitamento: al braccio lanciato in alto e in avanti corrisponde in un perfetto contrapposto dinamico il piede destro lasciato indietro. Del resto Palma aveva soggiornato a lungo in Italia centrale, a partire dal 1564, prima ad Urbino alla corte dei Montefeltro e poi a Roma, dove aveva potuto ammirare direttamente i grandi modelli del Manierismo, Raffaello e, soprattutto, Michelangelo, cui rimanda la robustezza plastica e muscolare della figura della Sibilla e un cromatismo memore della lezione michelangiolesca della Sistina ma anche dei toni iridescenti del Barocci, riletti in chiave veneta. Lo studiato ritmo compositivo, il disegno sapiente nelle figure e la ricchezza cromatica della tela fanno propendere per una piena autografia del maestro veneziano, confermata da uno studio per la figura dell'imperatore in ginocchio con le mani giunte in preghiera, conservato alla Accademia Carrara di Bergamo, carboncino e biacci su carta verde azzurra 15,5 x 15,5 cm . (cfr. Jacopo Palma il Giovane. Quaderni di disegni dell'Accademia Carrara di Bergamo con altri disegni dell'Accademia Carrara e del Museo Fantoni di Rovetta, Milano 1963, n. 791 tav. 87).
Provenienz: europäische Privatsammlung Das Gemälde stellt eine Szene aus der Legenda Aurea dar: die Tiburtinische Sibylle prophezeit Kaiser Augustus die Geburt Christi. An der selben Stelle soll später die römische Basilika Santa Maria in Aracoeli er
Experte: Mark MacDonnell
Mark MacDonnell
+43 1 515 60 403
old.masters@dorotheum.com
06.10.2009 - 17:00
- Erzielter Preis: **
-
EUR 79.600,-
- Schätzwert:
-
EUR 40.000,- bis EUR 50.000,-
Jacopo Negretti detto Palma il Giovane
(Venedig 1548 - 1628) Die Tiburtinische Sibylle deutet die Vision des Kaisers Augustus; La Sibilla Tiburtina indica la Vergine all'Imperatore Ottaviano Augusto, Öl auf Leinwand, 103 x 164 cm , gerahmt
Provenienz: europäische Privatsammlung
Das Gemälde stellt eine Szene aus der Legenda Aurea dar: die Tiburtinische Sibylle prophezeit Kaiser Augustus die Geburt Christi. An der selben Stelle soll später die römische Basilika Santa Maria in Aracoeli errichtet worden sein. La tela raffigura un episodio narrato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varagine: la profezia della nascita di Cristo che la Sibilla Tiburtina espresse all'Imperatore Augusto che la interrogava, mostrandogli l'apparizione celeste della Madonna con il Bambino in "un cerchio d'oro attorno al sole". Secondo la leggenda, l'imperatore fece erigere sul colle capitolino un grande altare in onore del "bambino giudeo venuto dal cielo", che i cristiani sostituirono poi con la chiesa di S. Maria in Aracoeli. La splendida figura della Sibilla costituisce il perno della composizione, legando la parte sinistra del dipinto dove sono accalcate le figure degli astanti e l'imperatore inginocchiato. La Sibilla, volgendosi con forte torsione verso l'imperatore, gli indica la Vergine con il Bambino in cielo, posti nell'angolo destro in alto, misurando con il suo ampio gesto dinamico la profondità del quadro. Questa stessa figura è un omaggio al Tintoretto: con analoga funzione, in una composizione che si svolge con diversa complessità e senso prospettico, compare infatti nella portella d'organo di S. Maria dell'Orto a Venezia raffigurante la Presentazione della Vergine al tempio, realizzata dal pittore tra 1552-53. Modellata sull'esempio del Tintoretto, la figura mostra qui un maggiore avvitamento: al braccio lanciato in alto e in avanti corrisponde in un perfetto contrapposto dinamico il piede destro lasciato indietro. Del resto Palma aveva soggiornato a lungo in Italia centrale, a partire dal 1564, prima ad Urbino alla corte dei Montefeltro e poi a Roma, dove aveva potuto ammirare direttamente i grandi modelli del Manierismo, Raffaello e, soprattutto, Michelangelo, cui rimanda la robustezza plastica e muscolare della figura della Sibilla e un cromatismo memore della lezione michelangiolesca della Sistina ma anche dei toni iridescenti del Barocci, riletti in chiave veneta. Lo studiato ritmo compositivo, il disegno sapiente nelle figure e la ricchezza cromatica della tela fanno propendere per una piena autografia del maestro veneziano, confermata da uno studio per la figura dell'imperatore in ginocchio con le mani giunte in preghiera, conservato alla Accademia Carrara di Bergamo, carboncino e biacci su carta verde azzurra 15,5 x 15,5 cm . (cfr. Jacopo Palma il Giovane. Quaderni di disegni dell'Accademia Carrara di Bergamo con altri disegni dell'Accademia Carrara e del Museo Fantoni di Rovetta, Milano 1963, n. 791 tav. 87).
Provenienz: europäische Privatsammlung Das Gemälde stellt eine Szene aus der Legenda Aurea dar: die Tiburtinische Sibylle prophezeit Kaiser Augustus die Geburt Christi. An der selben Stelle soll später die römische Basilika Santa Maria in Aracoeli er
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Auktion: | Alte Meister |
Auktionstyp: | Saalauktion |
Datum: | 06.10.2009 - 17:00 |
Auktionsort: | Wien | Palais Dorotheum |
Besichtigung: | 26.09. - 06.10.2009 |
** Kaufpreis inkl. Käufergebühr und Mehrwertsteuer
Es können keine Kaufaufträge über Internet mehr abgegeben werden. Die Auktion befindet sich in Vorbereitung bzw. wurde bereits durchgeführt.